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È tutta una questione di ADRENALINA

jmenica

Dernière mise à jour : 21 juil. 2024

Avete presente la scarica di adrenalina in tutto il corpo quando fate qualcosa di eccitante?

Quando siete sul punto di fare qualcosa di nuovo, di bello, improvviso e a volte incontrollabile? Quando tutto il corpo é all'erta, quando tudummm tudummm, il cuore pulsa e voi siete li, gli occhi ben aperti e tutte le vostre cellule pronte a recepire, ad assorbire ogni singolo secondo.

Nel mio piccolo, li capisco quelli che scalano pareti rocciose a mani nude senza protezione.

Quando fai cose cosi, il rischio é che quando torni un pò alla normalità, non ti eccita piú niente. E torni a guardare le giornate scorrere sperando che qualcosa di nuovo succeda.

É una situazione abbastanza comune a chi fa il mio mestiere d'attore. L'eccitazione unica di essere preso per un ruolo, le giornate sul set, l'espressione di emozioni forti nelle scene, il mondo unico che é quello di un film... e poi una volta tutto finito... torni a casa. Ma non riesci a tornare veramente a casa. Ti ci vogliono diversi giorni. E li succede... un calo immenso di energia, una vampata di tristezza.



Sono tornato da quasi tre mesi e mezzo dal mio lungo viaggio ed é quello che sta succedendo ora. Il calo, la discesa. Ti aggrappi agli amici, al minimo di diversità che può capitare, ma sei invaso da una tristezza indescrivibile.

È come una droga.

Sebbene io non ne abbia mai presa, da quello che so, é la ricaduta dopo che l'effetto svanisce. E ne hai bisogno ancora. E ancora. E ancora.

Un'altra difficoltà che si presenta é quella di condividere questo cocktail di emozioni.

Ho degli amici fantastici, ma sebbene siano li ad ascoltarmi, so che non possono capire a pieno quello che sto cercando di scrivere ora. Quelli che hanno viaggiato come me lo sanno. Lo sentono.

Tornare a casa é sempre bello. Rivedere gli amici, le tue vecchie cose, la famiglia.

Sono li come un'ancora ed é la loro forza. La tua forza. É una sicurezza che ti tiene e se non ce l'hai puoi anche crollare senza.


Non so se l'ho già scritto ma sono tornato a fine marzo in Italia. Tempo una settimana, per scappare alla vampata di tristezza, presi subito un volo per Malta, poi una volta tornato con mio padre siamo andati in Sicilia a trovare un pò di famiglia... e come se non bastasse a maggio son partito per Londra e Parigi. Sono fermo da dieci giorni in realtà.

Sto cercando di portare avanti un progetto ma mi sto scontrando con la mentalità italiana del fare le cose... Ma per questo ci vuole un libro intero.


Quindi, so che li fuori, c'é qualcuno/a che sta vivendo le stesse sensazioni. Che si sente forse solo/a perché dopo mesi di viaggio non sa da dove ricominciare.


Volete forse sapere se ho una soluzione a tutto ció. Beh, la risposta corta é un semplice no.

Non c'é... A parte che a forza di vivere queste situazioni saprete come gestirle sempre di più. Il dolore c'é. É li, e non se ne va. Non cercate di reprimerlo peró, non serve a niente, rischia di diventare un mostro incontrollabile poi.

Vivete le vostre emozioni a pieno. Uscite di casa. State un po soli con voi stessi e amatevi per quello che siete.

So che é difficile riprendere i discorsi del quotidiano, non hanno senso lo so. Non hanno importanza quando viaggiate e scoprite le altre culture, quando vivete il mondo.

Quello che conta e che cerco spesso di dire a tutti é quello che hai dentro. Che nella vita, sapere se la vicina ha fatto questo o quello non importa. Non é quello che vi porterete dietro quando lascerete questo mondo. Ve lo garantisco. L'ho visto negli occhi di chi se ne andava: quello che conta alla fine é quanto amore avete ricevuto e quanto ne avete dato. Di quanta gioia avete condiviso, di quanti abbracci avete dato e di quanti ne avreste voluti dare. Della rabbia inutile che vi ha consumato e di quella che vi ha permesso di spingervi oltre le vostre capacità.

Di tutte le volte che avete vissuto fino in fondo un'emozione.

Sono le emozioni che vi porterete dietro, nient'altro.


Mi ricordo, anni fa, con un mio grande amico avevamo deciso che una volta all'anno avremmo fatto una cosa un pò rischiosa... Iniziammo con il salto in paracadute. Fu fantastico. Un'emozione unica.

L'anno dopo volevamo fare rafting e poi bungee jumping... ma non l'abbiamo mai fatto. Ancora.

Ora glielo vado a dire.

E voi che volete fare per stimolare quest'adrenalina?






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