(...) Alle volte succedeva che mentre Pitt iniziava con le sue frasette da pirla, Jeffrey partisse in mondi paralleli. Capirete più tardi. Tipo che mentre guardava il suo caffè fumante, si ritrovava all'improvviso in alto a delle mura di un castello medioevale in piena battaglia. Lui a versare litri di caffé bollente in testa ai soldati nemici tutti con la faccia di Pitt. A gridare e sguarciare gole con la sua spada da cinquanta chili. Sangue ovunque. Vabbé normale. E ritrovarsi a guidare un carro con il cadavere del capo dei nemici proprio come fece Achille con Ettore. Tutto questo per una donna. Per Elise ovviamente, la collega super bella.
E mentre divagava nei suoi atti eroici un tocco sulla spalla o uno strattone alla camicia lo riportava alla realtà. E scoprire che il suo caffé era ormai freddo e la maggior parte sulla sua camicia o per terra. Bastardo di un Pitt.
Jeffrey sarebbe stato un ottimo eroe. Su questo non c'era alcun dubbio.
Era incredibile come vincesse in tutte le sue battaglie ed avventure. Ottimo eroe. Certo.
Comunque, l'ufficio. Vi devo pur descrivere quell'inutile posto dove Jeffrey lavorava da dieci anni. Dieci anni, Cristo. Il solito posto. Ma come si fa? C'é a chi piace. Mah.
L'ufficio consisteva in una grande sala nella quale c'erano i banconi postali di Pitt, Elise, Carl e Antony e la scrivania di Jeffrey; l'ufficio isolato del capo con la scrivania di Marisa ed un retro bottega nel quale si accumulavano i pacchi mai consegnati. Come in tutti gli uffici succedeva che alcuni di questi pacchi « accidentalmente » sparivano. Non che qualcuno sapesse qualcosa di queste sparizioni ma Antony ci andava un po' troppo spesso nel retro bottega. Diceva: « Piccolo controllo »... Controllo di cosa non si sapeva. Sicuramente controllava qualcosa, visto che lo diceva... e quando tornava di là annunciava, le tasche piene, che tutto era in ordine.
Ogni tanto pero', quando c'era il vero di controllo, questi pacchi erano stranamente e goffamente richiusi con lo stesso scotch. Tutti.
Antony non guardava James Bond. Di non lasciar tracce non ci pensava nemmeno. Contava sull'innocenza dei suoi colleghi. Che strano tipo Antony. Strano ed un po' ebete.
Tanto di crani in quel posto non c'era nessuno, senno' non sarebbero a lavorare nell'ufficio postale di una comune e banale cittadina americana dimenticata dal mondo.
Insomma un ufficio con tanto di pale al soffitto per quell'estati calde da farti scoppiare come un pop-corn. Che le stesse pale sudano e non ce la fanno a girare. Che per sbattere le ciglia il cervello ci pensa due volte. Che quando fa caldo in quel modo, Oh My God!
Pitt in quelle giornate passava il tempo a bere birre fresche tirate fuori dal congelatore, Jeffrey a mangiarsi gelati su gelati o bersi thé freddi, il capo con la testa incollata al ventilatore, Carl ed Antony mezzi svenuti sui lori banconi, mentre Elise a pregare che venisse un briciolo di vento fresco.
L'unica che non facesse un solo commento era Marisa la segretaria. Ragazzi era impressionante come la sua faccia non facesse una minima piega. In questi casi Marisa era la tipica segretaria uscita da quelle pubblicità dove tutto sembra perfetto! Che fuori ci sia un tornado, uno tsunami, o il caldo da 40 gradi quei capelli non si muovevano di un centimetro! Avete presente vero quelle pubblicità anni 50? O potevano anche averla presa dal museo delle cere, quello famoso a Londra.
Fa un po' senso, veramente, se io fossi una star. Se io fossi. Quindi se io fossi una star mi farebbe senso che ci fosse un altro me, di cera, immortalato in un posto con altre centinaia di Star mummificate. Da brividi. Alcune di loro poi son fatte cosi male che ti dici che potrebbero utilizzarle per farci candele. Avrebbero più utilità. Invece no, quel posto fattura migliaia di sterline al mese. Il mondo va a puttane. Chi ci va lì? Probabilmente son le stesse persone che si accumulano all'uscita di qualche avant-première di film per poter dire: « Ho visto Johnny Depp » « L'ho toccato, che bono ». E poi?
Mah.
Fatto sta che Marisa avrebbe tutto il diritto di stare lì. Non perché é una star.
Per la cera. Ovvio.
TO BE CONTINUED
“I contenuti presenti sul blog di jjmeniani sono di proprietà di Jake J Meniani.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma.
È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.
Copyright © 2000 – 2021 “Le avventure di Big Jeffrey”. Tutti i diritti riservati.”
Comments